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Motta
Campagna Digital #AMePiaceIlTartufone

In principio fu la gara

Tutto è nato nel momento stesso in cui ci siamo aggiudicati la gara con cui Motta (con la casa madre Bauli) ha selezionato il concept e l'agenzia più adatti per l'obiettivo. Ok, ma quale obiettivo? Tornare a comunicare il Tartufone con un impatto mai più replicato dai tempi del Tartufon c’est bon, nella metà degli anni 80.

Per dirla semplice, Tartufone doveva tornare ad essere il simbolo di un Natale differente. Da un lato la tradizionale classicità di panettone e pandoro, dall'altra la trasgressione Tartufone.

L'idea

Per soddisfare il brief desideroso di impatto e irriverenza, e per dare il taglio prettamente giovane che Motta voleva per l'identità Tartufone, l'idea si è strutturata attorno alla dichiarazione #AMePiaceIlTartufone. Come fosse un grido d'amore per troppo tempo represso dal perbenismo e da una tradizione che imponendo i dolci classici ha soffocato la voglia di qualcosa di molto goloso, eccessivamente cioccolatoso.

Tutti gli episodi, uno dopo l'altro!

La serie

Da quel grido d'amore sono nate 3 diverse situazioni narrative (confessionale, auto appartata, cenone), ognuna sviluppata con una serie di finali a sorpresa. Una sorta di web serie che episodio dopo episodio racconta la dichiarazione #AMePiaceIlTartufone attraverso situazioni comiche, grottesche, assurde.

Le riprese

L'idea a quel punto è diventata una sceneggiatura, anzi 3. Le sceneggiature a quel punto sono diventate un film, anzi 15. Dopo i casting di attori, location e costumi, si è passati al set. Due giorni di riprese a Roma, altrettanti di montaggio, e le 3 mini-serie da 5 puntate l'una erano pronte per essere fatte girare sui social e sui video network dei principali quotidiani online.

La fanpage

Ma non è “solo” questo. Sui social, #AmePiaceIlTartufone non poteva vivere solo attraverso i 15 episodi della serie. La forza dell'identità di un prodotto così tanto stagionale, così tanto legato ad un ristretto periodo di presenza sugli scaffali, doveva uscire anche attraverso un piano editoriale fatto di post coerenti con il concept ma che aggiungessero altre creatività, altri spunti d'interazione tra il prodotto e l'utente.